Vendita €200.000,00 - Appartamento
BIELLA COSSILA VIA JUVARRA ULTIMO PIANO IN VENDITA
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Cossila (Cosila in piemontese) è una frazione del comune di Biella la cui piazza centrale è situata a 545 m s.l.m. Prima di essere aggregata a Biella fu un comune autonomo. La frazione si sviluppa per vari chilometri lungo la cresta divisoria – che nella zona è pressoché rettilinea – tra la vallata del torrente Oropa (a nord-est) e quella del rio Bolume, un affluente dell’Oremo. Da questa conformazione allungata è nato il detto piemontese Cosila, longa e sotila (in italiano: Cossila, lunga e sottile). Le prime notizie di insediamenti stabili di Cossila risalgono alla fine del XIV secolo. In precedenza i boschi della zona erano punteggiati da insediamenti stagionali, mentre verso la fine del XV secolo fu costruita una cappella a San Grato. Il 14 gennaio 1694 Cossila divenne comune autonomo. Il paese venne poi dato in feudo alla famiglia Nomis, e in periodo napoleonico venne riunito al comune di Biella. Cossila fu nuovamente comune a sé stante tra il 1814 e il 1940, anno nel quale con legge numero 838 del 13 giugno 1940 venne unita nuovamente a Biella.[3]
Oltre ai centri abitati di Cossila San Grato (capoluogo) e di Cossila San Giovanni al comune apparteneva anche la frazione Favaro (o Favè), costituita nel 1821 in parrocchia autonoma.[4] Le tre parrocchie – San Grato, San Giovanni e San Giuseppe (al Favaro) – sono tuttora distinte.[5]
La scuola primaria di Cossila San Giovanni è ospitata nel panoramico edificio di un ex-convento ristrutturato nel 1997 e raccoglie gli alunni dei tre centri abitati che formavano l’ex-comune.[6] L’edificio della ex-scuola elementare di Cossila San Grato, che per vari anni ospitò anche il municipio, è invece utilizzato come sede da diverse associazioni e nella sua palestra si praticano varie discipline sportive.[7]
Sede della Società operaia di Cossila San Grato; collocata a breve distanza dalla parrocchiale di San Grato ed inaugurata il 20 settembre 1908.
Ex stabilimento idroterapico; fondato nel 1858 e ristrutturato nel 1888; poteva dare ospitalità a un centinaio di persone ed era dotato di un ampio parco, sale da biliardo, per i concerti e la lettura.[10] Il grande edificio, caratterizzato da uno stile neogotico piuttosto singolare, dopo la chiusura dello stabilimento idroterapico ospitò per vari anni una clinica privata e da pochi anni è stato trasformato in un residence con molteplici appartamenti di pregio.
Parrocchiale di San Giovanni; situata sulla ex SS 144, conserva un bel portale ligneo della bottega di Pietro Antonio Serpentiere risalente al 1776